Fevrier 2016

Mi sveglio alle 7!



2. Collega con una freccia i verbi della colonna di sinistra con quelli della colonna di destra.

Svegliarsi alle.                                    Togliersi le scarpe.
Vestirsi in fretta.                                 Annoiarsi durante la lezione.
Mettersi la giacca.                               Addormentarsi alle 22.30.
Divertirsi molto a una festa.                 Sedersi.
Alzarsi.                                                Spogliarsi con calma.


3. Completa il testo con i verbi riflessivi e abbina le seguenti professioni alle 3 persone.
il pittore, l’assistente di volo, la casalinga. I verbi sono in ordine.

A. Chiamarsi, svegliarsi, vestirsi, truccarsi, incontrarsi, salutarsi.

Io (1) __________________ Marisa, ho 26 anni e, a volte, il mio lavoro è un po’ stressante. Qualche volta (2)_______________________ alle 4 del mattino, non faccio colazione(3)_______________________,(4)______________________in fretta e poi esco di casa. Io e i miei colleghi(5)___________________________in aeroporto, (6) ______________________,
prendiamo un caffè e poi cominciamo il nostro turno. Lei fa __________________________________
B. Alzarsi, svegliarsi, farsi la doccia, vedersi, rilassarsi, addormentarsi.
Sono Lorenzo e amo il mio lavoro. Ecco la mia giornata. (1) ___________________ con calma, verso le 11.30, bevo un caffè in giardino, ascolto un po’ di musica e poi comincio a dipingere.
Katia, la mia fidanzata, invece, (2) ______________________ presto, (3)_______________________ e alle 8.30va subito al lavoro. Quindi, spesso, la mattina io e lei non (4) _________________________.
Verso le 4 del pomeriggio io (5) _______________________ un po’, faccio una breve
passeggiata e poi torno a casa. Alle 7 Katia torna a casa, ceniamo e poi io torno nel mio studio e continuo il mio lavoro. Io (6) ________________________ sempre molto tardi, Katia, invece, va a letto verso le 10.
Lui fa ______________________________.

C. Svegliarsi, farsi la doccia, alzarsi, prepararsi, mettersi, rilassarsi, addormentarsi.
Lavoro dalla mattina alla sera senza fermami mai. I miei figli (1) ______________________ alle 7.30,
fanno colazione, (2) ______________________e vanno a scuola. Mio marito (3) _______________
sempre prima di me, legge il giornale, beve un caffè, poi (4) ______________________,
(5)__________________________la divisa (perché lui è militare) e va al lavoro. Quando loro escono di casa, il mio lavoro comincia. Le mie amiche mi dicono. “Monica, ma tu non (6) _______________________mai?”
Beh, io sono una persona molto attiva e non mi piace rilassarmi. La mattina metto in ordine la casa, poi vado in palestra, poi preparo il pranzo e nel pomeriggio accompagno i miei figli in piscina. Però poi la sera io e mio marito (7) _______________________prestissimo. Lei fa ____________________.


8 mestieri: esercizio per principianti

Abbina la frase al mestiere giusto. Attenzione: in alcuni casi sono possibili più soluzioni.

Il cuoco

Il contadino
L’autista

Il poliziotto

La parrucchiera

L'infermiera

Il farmacista

Il fornaio
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  1. Si alza sempre prestissimo la mattina.
  2. Usa sempre le forbici.
  3. Lavora ai fornelli.
  4. Per fare il suo lavoro deve avere la patente D.
  5. Ha una laurea in medicina.
  6. A volte rischia la vita.
  7. Si sveglia presto la mattina.
  8. Se non piove si preoccupa.
  9. Arresta i malviventi.
  10. Chiacchiera molto con le clienti.
  11. Fa i turni e lavora anche la domenica.
  12. Porta una divisa.
  13. Coltiva vari tipi di piante.
  14. Di solito porta un cappello.
  15. Sa fare un’iniezione.
Abbina adesso a ogni mestiere uno di questi oggetti e usa l’articolo determinativo appropriato:

ricetta

traffico
trattore

siringa
padella
forno
pistola

asciugacapelli
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Caro Alfredo,
 entrata a casa da poco e  letto la tua e-mail.
Grazie  gli auguri, tu sei l'unica persona che si  ricordata del mio compleanno. Cosa faccio?
Non  so, purtroppo tutti i  migliori amici sono lontani, e non  con chi uscire.
Al lavoro  un ragazzo che  . Si chiama Stefano, assomiglia un po' a te, scherzare e ho notato che quando vado a prendere il caffè mi segue.
Ieri mi ha aspettata all'uscita e  un pezzo di strada insieme. Abbiamo parlato un po' del lavoro, io gli dove abita.
Ho  che vive non troppo  da me e che non abita con i genitori. davanti ad un cinema, lui si  fermato e mi ha chiesto: "L'hai  questo film? Mi hanno detto che è molto bello, penso di andarci venerdì  . Vuoi venire  vederlo con me?."
Ho risposto di sì e sono davvero  di conoscerlo meglio.
E tu che novità hai?
Non vedo l'  di rivederti
Un bacio, Emma




Simone  un ragazzo  di 16 anni e ama due cose: Martina e  calcio.
Tutti i giorni Simone  al campo sportivo e  a calcio per due ore.
Quando  a casa è stanco e non  voglia di studiare.
 il computer e comincia a parlare con  amici.
La madre entra in camera e  : "Sempre al computer, ma  cominci a studiare?!".
"Aspetta, mamma, adesso  " risponde Simone.
Squilla il  , è Martina: "  , buonasera signora , sono Martina,  parlare con Simone?".
"Sì  attimo"  la madre di Simone.
 Martina, sì, adesso  , ci vediamo in piazza tra dieci  ".
"Prima il calcio, poi gli  , poi Martina.  ragazzo è troppo occupato!" pensa la madre, e torna in cucina.
 vai, Simone,  freddo... e i compiti?".
"Ciao mamma,  freddo...  in piazza".






02/1
Completare le frasi con un articolo determinativo o indeterminativo (il, lo, l', la, i, gli, le, un, uno, una, un') e la preposizione semplice o articolata opportuna

1.1Agosto è _____ mese ideale ____ andare in ferie
1.2______ sport più importante ____ Italia è sicuramente ____ calcio
1.3______ Stato italiano fa parte ____ Comunità Europea
1.4Questa è ______ casa dove abito ____ tre anni
1.5Maria è _____ amica ____ mia madre
1.6______ ultimo giorno di lezione facciamo un test ___ scuola
1.7Oggi è ______ 16 marzo ____anno 1986
  

Completare le frasi con le preposizioni semplici (di, a, da, in con su, per, tra)

3.1Telefono ______ mia sorella tutte le settimane
3.2Vivo in America da molti anni, ma sono italiano, sono ___Venezia
3.3Secondo me Milano è più bella ______ Firenze
3.4A casa mia ci sono tre camere ______ letto
3.5Il treno ______ Napoli parte alle otto e un quarto
3.6Vivi sempre in Sicilia o sei tornato ______ Genova?
3.7La città di Ostia non è lontana ______ Roma
  

02/2
Completare le frasi con una vocale (-a, -e, -o, -i) , il verbo coniugato e la preposizione semplice o articolata

2.1Marta e Margret _____ due studentesse islandes____
2.2Galileo _____ un important___ personaggio _____ storia italiana
2.3Le mi_ figlie ____ sposat___ tre anni fa
2.4Abbiamo un piccol___ problema ____ ______ (résoudre)
2.5Questa ____  la mia macchina nuov____ 
2.6A Francoforte c'___ un importante aeroporto internazional____
2.7Noi ____ due brav____ persone
  
02/3
Completare le frasi con la preposizione più opportuna

3.1Il professore ha fatto una domanda ______ studenti
3.2Mi chiamo Roberto, sono italiano, sono ___ Roma
3.3A casa mia c'è un salotto e una camera ____ letto
3.4Roma è abbastanza vicino ______ Napoli
3.5L'aereo _____ Amsterdam parte da Milano alle 8,30
3.6Ho abitato ____ Venezia per 3 anni
3.7La banca non è lontano ______ casa mia
  
02/4
Completare con il verbo coniugato al presente indicativo

4.1Loro /parlare/_______________ bene l'italiano
4.2Lui /scrivere/________________ solo e-mail e niente lettere
4.3Lui /partire/____________________ fra una settimana
4.4Mario /lavorare/ __________________ troppo
4.5Signora: /volere/ _____________ un caffè??
4.6Se io /potere/___________ domani vengo a casa tua
4.7Tu non /dovere/ ______________ fumare!!
  
02/5
Completare il verbo coniugato al passato prossimo indicativo (ho lavorato, sono partito ecc.)

5.1Io /mangiare/_______________ al "Ristorante Primavera"
5.2Ieri sera noi /andare/________________ al "Caffè Greco"
5.3Lui non /vedere/____________________ quel film
5.4Anna /arrivare/ __________________ due giorni fa
5.5Loro non /fare/ ____________________ colazione
5.6Voi /capire/___________ quello che io ho detto?
5.7Anna e Paolo non /essere/_________________ in Sicilia
  
TEST DI COMPRENSIONE


Mi chiamo Stefano Furbini, ho 36 anni e lavoro in una ditta di informatica. Vivo a Genova con la mia famiglia, mia moglie Paola e i miei figli, Marco di sette anni e Luisa di quattro. In famiglia, da circa tre settimane, vive anche mio fratello Giacomo che ha sette anni meno di me. Giacomo deve restare qui a Genova per sei mesi perché sta frequentando un corso di specializzazione all’università. Lui normalmente abita a Milano dove vivono anche i nostri genitori.Mia moglie ed io siamo sposati da otto anni: ci siamo conosciuti nella ditta di informatica dove lavoriamo tutti e due, anche se in settori diversi: io sono avvocato e mi occupo di questioni legali, mentre lei è addetta alle pubbliche relazioni.
Mio figlio Marco fa la seconda elementare in una scuola non lontano da casa nostra: tutte le mattine, quando io e Paola usciamo per andare a lavorare, lo accompagniamo in macchina. Luisa invece va all’asilo: in questo periodo Giacomo la accompagna tutte le mattine verso le nove, ma normalmente, quando Giacomo è a Milano, la accompagniamo noi dopo aver lasciato Marco a scuola.
Tutti e due i bambini restano a pranzo a scuola: li passiamo a prendere verso le quattro e mezza quando anche noi torniamo a casa: spesso succede pero che o io o Paola dobbiamo restare in ufficio per motivi di lavoro anche dopo le quattro e mezza. In questo caso li passa a prendere con la macchina quello di noi due che è libero prima. Il problema è che l’altro resta senza macchina e la sera per tornare a casa deve usare i mezzi pubblici che, come si sa, sono abbastanza lenti.
  


9.1Giacomo è più grande o più piccolo di Stefano?
9.2Chi accompagna all’asilo Luisa, normalmente?
9.3Che lavoro fa Paola?
9.4Dove vivono i suoceri di Paola?
9.5Perché Giacomo è a Genova?
9.6Se Paola passa con la macchina a riprendere i figli a scuola verso le quattro e mezza, come torna a casa la sera Stefano?
9.7Come si chiama lo zio di Marco?

                                                                                                                                                                             
I pronomi relativi italiani hanno diverse funzioni:
  • funzione di soggetto / complemento oggetto
  • funzione di specificazione / possesso
  • funzione di termine
a) Funzione di soggetto / complemento oggetto
Il quale
Si riferisce ad un sostantivo maschile singolare. Es:
  Il ragazzo, il quale mi ha riaccompagnato a casa, è molto carino.
La quale
Si riferisce ad un sostantivo femminile singolare. Es:
  Mia madre, la quale è medico, ha detto di stare a riposo.

I quali
Si riferisce ad un sostantivo maschile plurale. Es:
I signorii quali hanno chiesto un permesso speciale, sono 5.
Le quali 
Si riferisce ad un sostantivo femminile plurale. Es:
Le ragazzele quali hanno risposto all' annuncio, sono molto qualificate.
Che
Si può usare in tutti i casi precedenti. Es:
Il ragazzo / la ragazza i ragazzi / le ragazze che è/ sono nella mia classe è/sono molto simpatico/a / simpatici/ e.

b) Funzione di specificazione / possesso
Del quale
Si riferisce ad un sostantivo maschile singolare. Es:
L' ingegneredel quale ti ho parlato, è mio cognato.
Della quale
Si riferisce ad un sostantivo femminile singolare. Es:
La persona della quale mi ha parlato Andrea sembra molto in gamba.
Dei quali
Si riferisce ad un sostantivo maschile plurale. Es:
I computerdei quali ci siamo serviti finora, sono guasti.
Delle quali
Si riferisce ad un sostantivo femminile plurale. Es:
Le macchine, delle quali ci siamo lamentati, verranno sostituite.
Di cui
Si può usare in tutti i casi precedenti. Es:
L' ingegnere / La persona / I computer / Le macchine , di cui ti ho parlato non è / non sono più disponibile/i.

c) Funzione di termine
Al quale
Si riferisce ad un sostantivo maschile singolare. Es:
L' ufficioal quale ci siamo rivolti, oggi è chiuso.
Alla quale
Si riferisce ad un sostantivo femminile singolare. Es:
L' amicaalla quale ho chiesto aiuto, mi ha risolto il problema.
Ai quali
Si riferisce ad un sostantivo maschile plurale. Es:
Gli unici ai quali possiamo chiedere sono Gianni e Marco.
Alle quali
Si riferisce ad un sostantivo femminile plurale. Es:
Le persone alle quali ho chiesto non mi hanno saputo dire niente.
A cui
Si può usare in tutti i casi precedenti. Es:
L' ufficio / L' amica / Gli unici / Le persone a cui ci siamo rivolti ci ha/ hanno aiutato.

1- Gli amici di Mario, che partiranno domani, sono passati a trovarmi.

2- La mia vicina, che abita da sola, ha deciso di adottare un cane.
3- Mio fratello, che  gioca a pallacanestro, si allena tutti i giorni.

4- La nostra casa, che è molto antica, deve essere ristrutturata.

5- Le mie zie, che abitano in Francia, mi scrivono ogni mese.

6- I miei genitori, che lavorano tutti i giorni, non sono quasi mai in casa.

7- Elisa, che è disoccupata, sta cercando lavoro.

8- Giuseppe e Valentina, che verranno in vacanza con noi, sono delle persone molto divertenti.


PRONOMI DIRETTI E INDIRETTI


I pronomi personali, utilizzati per sostituire un nome (un oggetto o una persona), possono essere diretti o indiretti.
Pronomi diretti (Chi ? Che cosa ?): mi, ti, LO (L'), LA (L') ci, vi, li, le      
Svolgono la funzione di complemento oggetto.
·                    Normalmente si trovano prima del verbo:
Es. Li ho chiamati (loro)
      Non 
la conosco (lei)
·                    Se ci sono due verbi, oppure il verbo è al gerundio o all'imperativo, seguono il verbo:
Es. Verrò a trovarti
      Guardando
la meglio, mi sembra di conoscerla.
      Guarda
lo!
·                    Possono unirsi anche all'avverbio "ecco":
Es. Eccola!
Pronomi indiretti (a chi? A che cosa?): mi - a me, ti - a te,  GLI - a lui/ LE - a lei, ci - a noi, vi - a voi, GLI- a loro
Svolgono la funzione di complemento di termine, si usano cioè quando il verbo è seguito da a.
ATTENZIONE: mi, ti, ci, vi sono uguali ai pronomi diretti!
·                    Di solito precedono il verbo, tranne quando c'è un gerundio, un imperativo o un infinito:
Es. Non vi ho telefonato
·                    Con l'imperativo formano una sola parola:
Es. Portami il libro!
      Scrivi
gli!
      Insegui
lo!
·                    Costruzione con FARE + INFINITO: precedono il verbo FARE oppure, in presenza di gerundio o infinito, possono seguirlo e formare una sola parola, o ancora, precedere il verbo principale:
Es. Mi faccio portare un caffè
·                    Spesso si usano con il verbo ANDARE con significato di "aver voglia di", "desiderare". In questo caso, il verbo si coniuga alla III persona singolare o plurale (va, vanno):
Es. Ti va un caffè?
      Non 
le va di uscire
      Non 
ci va di andare in vacanza      Gli spaghetti non le vanno




In Italia, lo sanno tutti, i film stranieri sono doppiati.
Su questo tema ci sono due "scuole di pensiero": la prima ci dice che il doppiaggio distrugge l'integrità originale del film e ne distrugge perciò il valore estetico. La seconda ci dice che il doppiaggio - quello professionale naturalmente! - rispetta il pubblico e gli dà la possibilità di seguire un film straniero molto meglio che leggendo i sottotitoli: i sottotitoli infatti non sono una traduzione fedele dei dialoghi originali del film e distraggono l'attenzione di chi lo guarda.
 

  
La storia del doppiaggio è vecchia quanto la storia del cinema. Fino agli anni Trenta i registi americani facevano doppiare i film direttamente in America da attori presi sul posto. Spesso però questi attori avevano un forte accento americano e qualche volta un po' comico. Stan Laurel e Oliver Hardy per esempio si doppiavano in italiano da soli e la loro strana pronuncia aggiungeva un maggiore effetto comico ai loro film.


 
 
Moltissimi grandi attori italiani sono stati anche doppiatori: Alberto Sordiha doppiato per molti anniOliver Hardy (riprendendo la sua buffa pronuncia italo-americana); Paolo Stoppa, uno dei nostri più grandi attori di teatro, è stato Kirk Douglas in "Sfida all'ok corral"; e poi doppiatori professionisti come Carlo Romano, bravissimo caratterizzatore, che è stato anche Bob Hope, Jerry Lewis, Fernandel eEli Wallach in "il buono il brutto il cattivo" di Sergio Leone. Grande attore cinematografico e teatrale è stato anche Gino Cervi, che ha dato la voce aLaurence Olivier nelle trasposizioni shakespeariane (Enrico V, Amleto, Riccardo III) oOrson Welles in "Macbeth".
Fra i grandi doppiatori del passato non si può dimenticare poi
 Emilio Cigoli, la voce dei grandi di Hollywood: Gary Cooper, Clark Gable, John Wayne, Gregory Peck, Burt Lancaster, William Holden, Humphrey Bogart, Jean Gabin, Henry Fonda, Orson Welles, Richard Burton, Charlton Heston, Robert Ryan, e tantissimi altri.
Dagli anni Trenta le case cinematografiche americane decidono di doppiare i film direttamente nei paesi interessati. Nascono così anche in Italia i "doppiatori".

La scuola italiana di doppiaggio è stata certamente una delle migliori al mondo, forse anche perché qui si doppiavano non solo i film stranieri, ma anche quelli italiani: in particolare nei film neorealisti - subito dopo la seconda guerra mondiale - gli attori erano quasi tutti presi dalla strada. Per questo, quando recitavano, spesso dicevano battute come "uno, quattro, cinque, due!" e poi, in sala doppiaggio,  bravi attori, magari di teatro, gli davano voci belle e piene di espressione.

I doppiatori italiani, del resto, hanno anche molte possibilità di caratterizzare i personaggi usando gli accenti regionali: un teppista del Bronx può avere una leggera cadenza romana, una gentildonna inglese che beve una tazza di the può avere un'inflessione piemontese, un banchiere un accento milanese e così via (antica conseguenza della commedia dell'arte e del teatro).
Ma, oltre al doppiatore, una figura importantissima è quella dell'adattatore. L'adattatore è la persona che si occupa non tanto di tradurre i testi originali in italiano, ma di rendere le battute italiane della stessa durata di quelle straniere, rispettando il "labiale", cioè il movimento delle labbra dell'attore straniero.

Facciamo un facile esempio che si trova su tutti i manuali del bravo adattatore: la battuta "Please, wash softly my back"
 letteralmente significa "Per favore, lavami dolcemente la schiena".
Ma schiena non ha lo stesso movimento labiale di
 back, che prevede una consonante labiale (la "b") e una vocale aperta.
Una soluzione per l'adattamento di un film allora può essere:"Accarezzami la schiena con le mani".
Allo stesso modo l'adattamento del film deve occuparsi di trasferire nella nuova lingua modi di dire e battute umoristiche che naturalmente non si possono tradurre letteralmente.
Qualche volta doppiaggio e adattamento possono perfino cambiare le abitudini linguistiche degli italiani: per esempio l'esclamazione "Cristo!" sta entrando in italiano forse proprio attraverso il doppiaggio del cinema americano.
Le "invenzioni" dei doppiatori possono anche lasciare una traccia nella lingua parlata: ricordate il film Rocky IV? Nella versione italiana, prima dell'ultimo incontro con Rocky, il russo-cattivo-biondo (l'attore Dolph Lundgren) lo guarda negli occhi e, minacciosamente gli dice: "Ti spiezzo in due!": oggi questa frase è famosissima e si usa ironicamente nella lingua di tutti i giorni.
"Il problema  - dice il doppiatore Alessandro Rossi - era l'accento russo; lo abbiamo cercato il più possibile  ma veniva sempre sardo. Fortunatamente c'era in sala Renato Mori (altro grandissimo) che tra il serio e il faceto mi ha detto di metterci una "i". Abbiamo provato e così è nato il famoso  IO TI SPIEZZO IN DUE.
Dopo l'uscita del film la frase stava sul giornale. Diciamo che mi ha portato fortuna".

I PRONOMI DIRETTI (LO, LA, LI, LE)
ESERCIZIO n. 1: sostituire le parole in neretto con un pronome diretto



Bravi attori doppiano i film stranieri
Bravi attori LI doppiano
I doppiatori dicono le battute in italiano

Il doppiaggio distrugge l'integrità del film

Il doppiaggio rispetta il pubblico

Non possiamo seguire un film in giapponese

Il pubblico si distrae se legge i sottotitoli

Gli americani facevano doppiare i film in America

Dagli anni Trenta doppiano i film all'estero

I neorealisti prendono gli attori dalla strada

Una gentildonna beve una tazza di the


I PRONOMI DIRETTI (LO, LA, LI, LE)
ESERCIZIO n. 3: sostituire le parole in neretto con un pronome diretto e unirlo all'infinito o al gerundio



Bravi attori possono doppiare i film stranieri
Bravi attori POSSONO DOPPIARLI
I doppiatori devono dire le battute in italiano

Il doppiaggio può distruggere l'integrità del film

Il doppiaggio deve rispettare il pubblico

Vogliamo seguire un film in giapponese

Mi sono distratto leggendo i sottotitoli

Doppiando i film in America c'erano dei problemi

Gli americani hanno deciso di doppiare i filmall'estero

I neorealisti volevano prendere gli attori dalla strada

Una gentildonna comincia a bere una tazza di the


  

I PRONOMI INDIRETTI (GLI, LE)
ESERCIZIO n. 4: sostituire le parole in neretto con un pronome indiretto



Il regista dice le battute a un'attrice
Il regista LE dice le battute
I doppiatori danno la voce a attori stranieri

Il doppiaggio fa piacere al pubblico italiano

Il doppiaggio in italiano di Stan Laurel e Oliver Hardy aggiungeva comicità al film

I dialetti italiani danno molte possibilità a un doppiatore

Le doppiatrici italiane hanno dato una bellissima voce alle grandi attrici di Hollywood

Emilio Cigoli ha dato la voce a John Wayne e a Gregory Peck

Clark Gable dice a Vivien Leigh: "Francamente me ne infischio!"

La battuta "io ti spiezzo in due" ha portato fortunaal doppiatore Alessandro Rossi

Quando Dolph Lundgren dice a Rocky "Io ti spiezzo in due!", Rocky non risponde a lui


I PRONOMI DIRETTI (LO, LA, LI, LE) E GLI INDIRETTI (GLI, LE)
ESERCIZIO n. 5: scegliere il pronome giusto



1. Se gli attori parlano giapponese io non (a) LI (b) GLI capisco
2.
 I doppiatori cercano delle soluzioni linguistiche e alla fine (a) LE (b) GLI trovano
3.
 Dolph Lundgren è un attore straniero e nel fim Rocky IV (a) LO (b) GLI ha doppiato Alessandro Rossi
4.
 Il doppiaggio rispetta il pubblico e (a) LO (b) GLI dà la possibilità di seguire il film senza leggere i sottotitoli
5.
 Liza Minelli è una famosissima attrice americana. Nei film italiani (a) LA (b) LE dà la voce una doppiatrice che si chiama Rita Savagnone
6.
 Il lavoro degli adattatori è difficile: la lunghezza delle frasi inglesi e il labiale degli attori non (a) LI (b)GLI lascia molta libertà
7.
 I registi neorealtisti non prendevano gli attori dalle scuole di recitazione, ma (a) LI (b) GLI prendevano dalla strada
8.
 Si dice che il doppiaggio distrugge l'integrità del film e il suo valore estetico, ma io non (a) LO (b)GLI credo
9.
 Gli adattatori traducono i testi stranieri, ma soprattutto (a) LI (b) GLI adattano alla cultura italiana
10.  Dagli anni Trenta i film si doppiano nei paesi interessati.
 (a) LO (b) GLI hanno deciso le case cinematografiche americane


L' imperativo si usa per dare ordini o comandi; corrisponde al presente indicativo. Es:
Sii buono!
Fai il bravo!
Non dirlo a nessuno!
Di la verità!
Abbiate pazienza!
Fate piano
Mangia tutto
Dormite!
Leggete da pag. 1 a pag. 20!
Imperativo dei verbi mangiare, credere e partire.
Mangiare
Credere
Partire
 (Tu) mangia
 (Noi) mangiamo
 (Voi) mangiate
 (Tu) credi
 (Noi) crediamo
 (Voi) credete
 (Tu) parti
 (Noi) partiamo
 (Voi) partite
Imperativo dei verbi essere e avere.
Essere
Avere
 (Tu) sii
 (Noi) siamo
 (Voi) siate
 (Tu) abbi
 (Noi) abbiamo
 (Voi) abbiate
N.B. l'imperativo alla prima persona plurale, noi, non esprime un ordine ma piuttosto un'esortazione.
Es:
Mangiamo una bella pizza!
Quando si tratta di un comando negativo, soprattutto a carattere generale, si usa l'infinito.
Es:
non fumare
non disturbare
non toccare





Viaggerò fino ___ mare,
passando ___ sole, tu ____ vedrai,
vengo ___ prenderti.
Quanto ____ l’amore,
___ telegiornale, non creder__,
vengo ___ prenderti.
Quanto basta ___ un cuore,
per dirsi felice ___ vivere,
tu ______.
_____  ventiquattr’ore,
ti vengo ___ cercare
___ Venere, e le lucciole.
Inserisci nel ritornello i seguenti verbi: ballare, distende, è, viene.
_____ cos’è
questa luce che __________ dall’_____,
e mi fa __________ ,
_____ cos’è
che __________ le pieghe dell’anima,
_____ cos’è,
__________ il mio giorno migliore,
migliore, migliore, migliore
Inserisci nella strofa i seguenti pronomi: ci, la, mi, mi, te, ti, ti, tu.
Viaggerò senza sosta,
qui nella mia stanza, __  __ verrai
sto aspettando__.
______ costa la guerra,
se non c’è speranza di vincer__,
devi arrender__.
A me basta trovar__,
stanotte ai confini dell’essere,
o non essere.
_____ un attimo e arrivo,
__ vesto di scuro, tu __ vedrai,
vengo a prenderti.
Inserisci nel ritornello i seguenti verbi: ballare, distende, è, parla, viene.
_____ cos’è
questa luce che _________ dall’anima,
e mi fa _________ ,
______cos’è
che __________ le pieghe dell’anima,
questa voce che mi _________ di te,
_______ cos’è,
che __________ le pieghe dell’anima,
______cos’è,
__________ il mio giorno migliore
_____ cos’è

_____ cos’è,
è il mio giorno migliore,
è il mio giorno migliore,
______ è un giorno migliore

Glossario

Anima: parte interna immateriale di un corpo.
Confine: linea di demarcazione, il limite tra un posto e un altro.
Lucciole: insetti coleotteri che si illuminano la notte.
Pieghe: curve, qualcosa che non è liscio.
Attività 1. Coniuga i verbi al tempo corretto: presente, passato prossimo o infinito.
Il mio giorno migliore (essere) __________ un singolo della cantante pop italiana Giorgia, pubblicato il 12 giugno 2011 dall’etichetta discografica “Dischi di cioccolata” e distribuita dalla Sony. Il brano (anticipare) __________ l’ottavo album di inediti dell’artista, Dietro le apparenze, uscito il 6 settembre 2011. Il pezzo ha un arrangiamento pop-dance molto accattivante che l’ha fatto diventare uno dei tormentoni estivi del 2011 e (vincere) _________ il disco d’oro secondo la classifica FIMI. Nel brano si può anche (sentire) _________ la voce del figlio Samuel, nato nel febbraio del 2010.
Il video musicale (debuttare) __________ nelle reti musicali il 12 giugno 2011, dopo un’anteprima apparsa su SKY. Il video è stato girato dal regista Gaetano Morbioli in chiave dance e riassume quanto Giorgia ha affermato circa la canzone e il messaggio in essa contenuto: “Il giorno migliore (esserci) _________ per ognuno, è il giorno in cui l’anima funziona, dà un senso all’esistere e gli ricorda il motivo per cui farlo”.

A Palazzo Barberini, a Roma, c'è il ritratto di una giovane donna, conosciuta come La fornarina: è nuda anche se cerca di coprirsi il seno con un velo trasparente, porta un turbante sulla testa e un bracciale con scritto un nome, Raphael urbinas, Raffaello di Urbino (1483-1520). È un ritratto privato, fatto da un amante alla sua amata. L’artista aveva dipinto la donna dal vivo, direttamente con i colori e senza fare un disegno preparatorio. Siamo nel 1520, pochi mesi prima della morte improvvisa, e prematura, del pittore.
La stessa donna  è probabilmente raffigurata in un ritratto conservato a Firenze, conosciuto come La velata (1516). E sempre lei ha dato il volto a numerose figure femminili nelle opere del pittore, comprese parecchie Madonne (Madonna della seggiola, Madonna di Foligno).
Chi è questa donna?

Lo scrittore rinascimentale Giorgio Vasari racconta che Raffaello era "persona molto amorosa e affezionata alle donne" e ai "diletti carnali": il pittore della bellezza ideale amava molto, perciò, anche la bellezza terrena. Anche mentre dipingeva scene religiose i pensieri di Raffaello erano poco spirituali. Alcuni suoi sonetti d'amore sono stati trovati scritti accanto a disegni di carattere sacro. L'ultimo è stato scoperto nel 1998, su un cartone con immagini relative all'affresco della "Disputa sul Sacramento" (1509): mentre lavorava in Vaticano e inventava immagini per il suo affresco più teologico, il ventiseienne pittore scriveva parole piene di sensualità (Se della mia più verde etate et calda... se dei miei anni più giovani e caldi...). 
  

La fornarina, 1520, olio su tavola, 85 x 60 (Roma, Palazzo Barberini, Galleria nazionale d’arte antica)

Ritratto di donna o La Velata, 1516  (Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti)

Raffaello era così innamorato di una fanciulla che quando non poteva vederla o lei non gli era vicino non aveva pace e non riusciva nemmeno a lavorare.

Si dice che quando il pittore doveva dipingere una "Galatea" nella villa del banchiere Agostino Chigi non riusciva proprio a finire l’opera perché la sua amata gli mancava troppo. Agostino non aveva altra scelta: l’ha invitata a stare per un po’ nella villa e Raffaello ha immediatamente ripreso il suo lavoro con energia e l’ha portato a termine. 

Chi era la donna che Raffaello ha amato tutta la vita e che, secondo la tradizione, dopo la morte del pittore, si è rinchiusa disperata nel convento di Sant’Apollonia a Trastevere?
Non lo sappiamo con sicurezza: probabilmente si tratta di Margherita Luti, la figlia di un fornaio: per questo  le hanno dato il soprannome di "Fornarina".

Di recente uno studioso ha affermato che Raffaello forse l’ha anche sposata, probabilmente di nascosto:
il quadro di palazzo Barberini la rappresenta infatti come moglie (la donna porta un anello all’anulare sinistro).
Qualche altro studioso, meno romantico, ci dice invece
che il soprannome “Fornarina” non aveva niente a che vedere con il pane. Era invece il nome d’arte di una prostituta, forse la celebre Imperia (amante di Agostino Chigi) o forse la non meno famosa Beatrice Ferrarese. Un soprannome un pochino malizioso: il pane da infornare e il forno non erano altro che allusioni sessuali.
Ma questi sono solo pettegolezzi – anche un po’ volgari - e noi non vogliamo certo starli a sentire.

Però è anche vero che secondo Vasari (e non solo secondo lui)  Raffaello faceva una vita sessualmente molto, ma molto, "disordinata" e "fuor di modo".  È perciò difficile pensare che una sola donna (la moglie poi!) ha provocato tutto questo sconquasso. Un bel libertino, insomma, altro che amante fedele!
Qualcuno dice pure che anche la morte dell’artista, a soli 37 anni, è stata proprio una conseguenza dei suoi eccessi erotici: dopo aver “disordinato più del solito”, il pittore è tornato a casa con una grandissima febbre e nel giro di pochi giorni è morto.
Ma anche queste storie sulla morte di Raffaello sono forse solo maldicenze e noi non possiamo certo darle per sicure: secondo qualche altro, infatti, l’artista è morto solo a causa di una semplice polmonite fulminante.

Qual è dunque il vero Raffaello? Non lo sappiamo, come non sapremo mai chi è veramente la donna sensuale dagli occhi scuri dipinta nei suoi quadri.
 

Per chi vuole saperne di più: La Fornarina, analisi di un dipinto
ESERCIZIO N. 1:  Completare le frasi con i pronomi diretti e indiretti

1. Raffaello era così innamorato di una fanciulla che stava male se non poteva veder____

2. Se lei non ____ era vicino non aveva pace e non riusciva nemmeno a lavorare.

3. Si dice che il pittore non riusciva a finire l’opera perché la sua amata ___ mancava troppo.
4. Agostino non aveva altra scelta: ____ ha invitata a stare per un po’ nella villa
5. Raffaello ha immediatamente ripreso il suo lavoro con energia e ___ha portato a termine.
6. Chi era la donna che Raffaello ha amato tutta la vita? Non ___ sappiamo con sicurezza
7. Probabilmente si tratta della figlia di un fornaio: per questo ___ hanno dato il soprannome di "Fornarina".
8. Di recente uno studioso ha affermato che Raffaello forse ___ha anche sposata
9. Il quadro di palazzo Barberini ____ rappresenta infatti come moglie

10. Ma questi sono solo pettegolezzi e noi non vogliamo certo star____ a sentire.
11. Queste storie sulla morte di Raffaello sono solo maldicenze e non possiamo dar___ per sicure

12. Qual è dunque il vero Raffaello? Non ____ sappiamo
 


 Autoritratto, 1506 (Firenze, Galleria degli Uffizi)
Raffaello
a 23 anni (sinistra)
e a 35 anni (destra)

Doppio ritratto (autoritratto con un amico), 1518 (Paris, Musée du Louvre)
ESERCIZIO N. 2:  Completare le forme del passato prossimo con le vocali

1. Agostino ha chiamato la Fornarina e l’ha invitat__ a stare per un po’ nella villa

2. Raffaello ha immediatamente ripreso il suo lavoro con energia e l’ha portat__ a termine
3. Chi era la donna che Raffaello ha amat__ tutta la vita
4. La Fornarina, dopo la morte del pittore, si è rinchius__ in un convento

5. Uno studioso ha affermat__ che Raffaello e la Fornarina erano sposat__
6. Uno studioso dice che Raffaello amava la Fornarina e l’ha sposat___
7. Uno studioso dice che la Fornarina amava Raffaello e l’ha sposat___
8. Nel quadro di palazzo Barberini Raffaello ha rappresentat__ la Fornarina come moglie
9. Raffaello ha dipinto la Fornarina e l'ha rappresentat__ come moglie

10. È difficile pensare che la moglie ha provocat___ tutto questo sconquasso

11. Qualcuno dice pure che la morte dell’artista è stat___ proprio una conseguenza dei suoi eccessi erotici
12. Il pittore è tornat___ a casa con una grandissima febbre
13. Raffaello è mort__ a 37 anni

  
ESERCIZIO N. 3:  Rispondere alle domande usando pronomi diretti e indiretti



1. Raffaello amava la Fornarina?

2. Quando è che Raffaello non riusciva a lavorare?


3. Perché Raffaello non riusciva a lavorare?

4. Raffaello doveva dipingere un affresco?

5. Lui non riusciva a finire l’opera? 

6. Agostino ha invitato la Fornarina nella Villa?

7. E Raffaello ha finito il suo lavoro?

8. Sappiamo chi era quella donna
?


9. Lei era figlia di un fornaio?  

10. Raffaello ha sposato la Fornarina?

11. La Fornarina ha dato un figlio a Raffaello?   


12. Nel quadro la Fornarina dove porta l’anello?

13. Il soprannome Fornarina è un’allusione sessuale?
L'IMPERFETTO INDICATIVO
Questo tempo verbale si usa per indicare:
  • un' azione continuata nel passato
Esempi:
Il telefono squillava ininterrottamente.
Due anni fa andavo in palestra ogni tre giorni.
Prendevamo il treno ogni mattina alle 6:00.
oppure
  • un' azione passata contemporanea ad un' altra
Esempi:
Quand'ero piccolo andavo allo stadio ogni domenica.
Mentre Giorgio studiava, Fabio guardava la tv.
Mentre la professoressa spiegava i ragazzi chiacchieravano.

L' Imperfetto Indicativo dei verbi mangiare, credere e partire:
Mangiare
Credere
Partire
 io mangiavo
 tu mangiavi
 lui/lei/Lei mangiava
 noi mangiavamo
 voi mangiavate
 loro/Loro mangiavano
 io credevo
 tu credevi
 lui/lei/Lei credeva
 noi credevamo
 voi credevate
 loro/Loro credevano
 io partivo
 tu partivi
 lui/lei/Lei partiva
 noi partivamo
 voi partivate
 loro/Loro partivano
Imperfetto dei verbi essere e avere:
Essere
Avere
 io ero
 tu eri
 lui/lei/Lei era
 noi eravamo
 voi eravate
 loro/Loro erano
 io avevo
 tu avevi
 lui/lei/Lei aveva
 noi avevamo
 voi avevate
 loro/Loro avevano




COMPAGNO DI SCUOLA
Davanti alla scuola _____ gente
otto e venti, prima ________,
e spegni quella sigaretta,
e _____di gambe e di ________
di corsa sulle scale.
Le ____e mezza tutti in piedi
il _______, la ______ e il professore
che ti legge sempre la stessa storia
nello stesso modo, sullo stesso libro,
con le ______parole da quarant’anni di _______ professione.

Ma le domande non _____mai _____
una risposta chiara.
E la Divina Commedia, sempre più commedia
al punto che ancora oggi io non so
se Dante _______ un uomo _______ o un fallito o un servo di partito.
O un servo di partito.
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li _____bene
perché, ditemi, chi non si _____ mai _____
di quella del primo banco,
la più _______, la più cretina,
cretino tu, che _______ sempre
proprio quando il tuo amore _______ le stesse parole,
gli ______respiri del libro che ________ di nascosto sotto il banco.
Mezzogiorno, tutto scompare,
avanti! tutti al bar!
Dove Nietsche e Marx si _________ la mano
e ________ insieme dell’ultima festa
e del vestito _____, fatto apposta
e sempre di quella ragazza che ________ tutti, meno che te.
E le assemblee, i cineforum e i dibattiti
mai concessi allora,
e le fughe vigliacche davanti al ________
e alle botte nel cortile e nel ______,
primi vagiti di un ’68
ancora lungo da venire e troppo ________ da dimenticare!
E il tuo ______che cresceva sempre più forte in te…
Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle _________?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei _____o sei entrato in _______ pure tu?
Come avrete notato, molte parole mancanti sono verbi all’imperfetto indicativo. Fate adesso questo primo semplice esercizio coniugando il verbo alla forma corretta dell’imperfetto:
Anna non (amare) _________ molto andare a scuola. Non (piacerle) ___________ alzarsi presto la mattina e non (capire) ____________ la ragione di quell’obbligo. – perché – (lei – chiedersi) _________ – devo fare una cosa che non voglio fare? -. Tutti in famiglia (cercare) _________ di convincerla, dai genitori, ai nonni, ai fratelli maggiori, ma ogni sforzo (sembrare) _________ inutile: lei proprio non (sopportare) _________ l’idea di dovere studiare. Una cosa sola le (andare) _________ a genio: incontrare i suoi compagni di classe. Tra loro (esserci) ________ bambini e bambine di nazionalità differenti: (esserci) ________ tre bambini cinesi, una senegalese, due bambine marocchine e tanti altri provenienti da vari paesi europei, (esserci) ________ anche un eschimese! Anna (chiacchierare) ___________ e (giocare) _______ volentieri con tutti e tutti (chiacchierare) ___________ e (giocare) _________volentieri con lei. Ma la situazione non (potere) _________ continuare così, con Anna che non (studiare) __________ e non (fare) ________ i compiti e solo (andare) ________ a scuola per chiacchierare e giocare. Non (importare) ___________ se questo non le (piacere) ________, i suoi genitori (essere) __________ molto arrabbiati con lei e anche le maestre non (essere) ________ contente. Anna (doveva) ________ accettare che anche per lei la scuola (essere) _________ necessaria!
Adesso fate il secondo esercizio, un po’ più difficile: coniugate i verbi alla forma corretta dell’imperfetto o del passato prossimo.
Continuiamo la storia di Anna… Anna (essere) _______ dunque una studentessa difficile, (occorrere) _______ fare qualcosa per cambiare il suo atteggiamento nei confronti della scuola. Per fortuna, Anna (avere) ________ una maestra intelligente e disponibile che un bel giorno (capire) _________ di che cosa (avere) ________ bisogno la sua piccola alunna: un metodo per imparare a studiare in modo divertente, giocando con le parole e con i numeri. Per la bambina, la scoperta della sua insegnante (essere) _______ molto importante, perché in questo modo (lei-potere) __________ cominciare a guardare alla scuola con occhi differenti, non più come ad un brutto luogo dove i genitori la (lasciare) _______ tutte le mattine e (tornare) _________ a riprenderla la sera.  La maestra (coinvolgere) ____________ poi anche gli altri bambini in questo gioco speciale e così, alla fine dell’anno scolastico, quando i cancelli dell’istituto (essere) _______ chiusi, Anna (potere) __________ finalmente dire: – La scuola mi piace! –

Le origini della nostra pizza sono antichissime.
Sapevate che era il piatto dei poveri?
La versione più antica non era così elaborata come quella odierna che possiamo degustare a casa nostra o in pizzeria! 
Basti pensare che anticamente l'uomo macinava il grano per nutrirsi, e successivamente scoprì di poter
 formare un impasto unendo farina e acqua e di poterlo cuocere su dei dischi di pietra rovente.
Gli alimenti semplici e facilmente
 reperibili di quell'epoca erano farina, olio, sale e lievito. Ebbene si, niente sugo di pomodoro! 
Stiamo parlando del periodo
 precedente alla scoperta dell'America.
Il pomodoro fece il suo arrivo in Italia direttamente dal Perù, dove veniva usato in cucina come salsa
cotta con un pizzico di sale e basilico. 
Solo successivamente qualcuno ebbe la
 strepitosa idea di aggiungerlo alla pizza.
Da lì a poco la pizza viaggia
 oltreoceano insieme a tutti gli italiani emigrati in America ed è subito un successo internazionale, al punto che la Regina la vuole assaggiare!
Un famoso cuoco di Napoli, Raffaele Esposito, e sua moglie, su richiesta della Regina Margherita, ne prepararono tre varianti: una marinara, una con la “mastunicola” (basilico) e una col sugo di pomodoro, la mozzarella e il basilico, in onore dei tre colori della bandiera italiana.
La regina fu così entusiasta di quest'ultima che il pizzaiolo decise di chiamarla con il suo stesso nome: Margherita!
Ecco la storia della ricetta più famosa e più gustosa del mondo! 

Elaborata
Odierna
Formare
Rovente
Reperibili
Lievito
Precedente
Cotta
Pizzico
Strepitosa
Oltreoceano
Assaggiare
Varianti
Entusiasta



Prodotto che fa crescere l'impasto
Caldissima
Di oggi
Quantità di sostanza in polvere o in grani che si può prendere tra la punta di due dita; quantità minima di qualcosa
Che ha avuto un processo di cottura
Mangiare o bere una piccola quantità di qualcosa
Trovabili
Eccezionale, straordinaria
Molto contento
Complessa
Che viene prima di qualcos'altro
Modalità alternative
Al di là dell'oceano, oltremare
Fare, dare forma


Articolo : le supermance dei russi



Apri l'articolo in un'altra pagina e leggi le domande. Riesci a trovare le risposte in meno di 5 minuti?  :)
- Quanti erano i turisti russi?
- Quanto hanno dato di mancia?
- Cosa indossavano?
- Di quanto era il conto totale, senza mancia e senza sconto? (domanda di matematica ;)
- In Italia, se una carta di credito non funziona, qual è il messaggio della macchinetta?
- Sai trovare sulla cartina il luogo dove è successo il fatto? (c'è una cartina dell'Italia in classe)
- Puoi dire quali genere di pietanze di pesce hanno preso ?
- Da quello che sappiamo, quanto hanno speso di vino i turisti? (domanda di matematica più difficile)

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